
Oggi con questa giornatissima di sole ho pensato di fare una passeggiata al ponte dell'orco. Ai piedi del monte Lefre il trekking è piuttosto facile. Il bosco di pini silvestri ombreggia di una calda luce il sotto bosco e in primavera un'aria tiepida molto piacevole sale dalla Valsugana. Si intravedono dalla parte opposta della valle la Cima 12 e il monte Ortigara ancora cariche di neve. Addentrandoti nel bosco il profumo di aghi di pino ti inebria e mentre sali la curiosità cresce. Chi è questo orco e qual'è la sua origine?

La leggenda narra che un pastore conduceva le sue pecore all'ovile, trovatosi al bordo di un precipizio, disperato non sapeva come proseguire. Compare allora una figura alta e magra con gli occhi iniettati di sangue che lo impietrisce, a quel punto il mostro dice:” Pastore, vendimi la tua anima e io creerò un ponte così grande che potranno passare molte più pecore di quelle che conduci”. Il pastore quasi guidato da una forza oscura obbedì. Il ponte fu fatto e le pecore tornarono nel loro alloggio, ma poco dopo non si seppe più nulla del pastore. La scienza invece propone un'altra versione: descrive il ponte come uno dei ponti naturali più importanti del Nord Italia. La pietra che lo compone (la Dolomia) doveva essere composta di blocchi più compatti e diverse fessure tra i blocchi. L'acqua del torrente si è incuneata nelle fessure erodendo lo strato più friabile.

Ed ecco la nascita di questo imponente ponte, per i temerari percorribile tutt'oggi. Io non l'ho attraversato, sarà un po' la paura dell'altitudine e metti che mi salta fuori l'orco e mi scippa l'anima? Eheheh...Il sentiero ha poi qualche diramazione ed è possibile salire fino alla cima del monte Lefre seguendo un sentiero SAT (329) che conduce al Rifugio Monte Lefre...per chi volesse fare un intermezzo culinario...